La perdita di una persona cara è certamente uno degli eventi più drammatici e dolorosi affrontati dal genere umano. E’ un’esperienza delicata e feroce al tempo stesso nella quale sentimenti ed emozioni devono necessariamente far spazio ad esigenze di natura economica.
L’organizzazione della cerimonia funeraria e le conseguenti incombenze burocratiche comportano per la famiglia dell’estinto costi di una certa rilevanza. Tuttavia, la legge rende possibile scaricare dalle imposte sul reddito le spese funebri affrontate, purché siano rispettati determinati vincoli dettati dalla normativa vigente.
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Poiché la legislazione in materia fiscale prolifera di istruzioni tecniche di difficile comprensione, è necessario fare chiarezza su vincoli e condizioni che consentono la detrazione di suddetti oneri.
Detrazione delle spese funebri: le novità nel 2019
L’entrata in vigore della legge di Stabilità 2016 ha introdotto importanti novità in merito alle detrazioni fiscali delle spese funebri. Esse possono essere scaricate dal contribuente – in fase di dichiarazione dei redditi – per una percentuale pari al 19% dell’importo massimo stabilito dal legislatore. In particolare:
- Anche per l’anno 2019 le spese funebri rientrano tra quelle detraibili dalla dichiarazione dei redditi e sono inserite automaticamente dall’Agenzia delle Entrate nel modello 730 precompilato insieme ai canonici importi di natura medico-sanitaria e formativa;
- Uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda l’abolizione del vincolo parentale che in passato obbligava i contribuenti a poter detrarre esclusivamente le spese funebri sostenute per un congiunto della stessa famiglia in linea retta e collaterale (nonno/a, padre, madre, figlio/a, nipote, zio/a, fratelli, etc.). Conseguenza di quanto detto è la possibilità di portare a detrazione “tutte le spese funebri sostenute in dipendenza della morte di persone” prescindendo dal vincolo di parentela o dalla condizione di carico fiscale;
- La nuova soglia di spesa massima da considerare ai fini della detrazione fiscale passa da € 1549,37 a € 1550. Considerata la percentuale di detrazione del 19%, la quota finale che i contribuenti possono detrarre per ogni singolo decesso è di € 294,5. Qualora più persone contribuissero al costo del servizio funebre, questa somma va suddivisa per il numero degli interessati.
Quali sono le spese funebri detraibili
Il contribuente ha la possibilità di portare in detrazione tutte le spese sostenute per l’adempimento del rito funebre e comunque avvenute in occasione del decesso. Tuttavia, affinché esse possano essere considerate detraibili devono necessariamente rispettare due vincoli:
- Il principio o criterio di attualità secondo il quale il Fisco italiano valuta come idonee alla detrazione solo le spese legate da causa – effetto, laddove la causa è il decesso mentre i costi legati al funerale ne rappresentano l’effetto. In altre parole sono detraibili le spese avvenute nella circostanza stessa del decesso e non quelle affrontate prima (come ad esempio l’acquisto di un loculo) o dopo (vedasi spese di esumazione);
- Il principio o criterio per cassa secondo cui l’ammontare della spesa detraibile ai fini IRPEF deve essere riferita al periodo in cui è avvenuto il pagamento e non in funzione del giorno della scomparsa del defunto.
La documentazione necessaria
Tutti coloro che intendono detrarre le spese funebri (bara, cerimonia, tumulazione, cremazione, etc.) dalla dichiarazione dei redditi necessitano di opportuna documentazione valida ai fini fiscali o riconducibile a mezzo di pagamento tracciato come bonifico, carta di credito o bancomat, obbligatorio se la somma da pagare supera i 1000 euro.
Questo è un dettaglio da non sottovalutare per non correre il rischio di imbattersi in eventuali contestazioni provenienti dall’Agenzia delle Entrate.
Nella fattispecie:
- Fatture e ricevute che attestino le spese affrontate in occasione del funerali, quali quelle rilasciate dall’agenzia di pompe funebri, dal fioraio nonché quelle dovute per l’emolumento dei diritti cimiteriali da pagare al comune, per gli annunci funebri, etc.
- In caso di spesa funebre cointesta è necessaria copia di tutte le fatture e delle ricevute riconducibili ad essa con l’aggiunta di una annotazione sottoscritta dall’intestatario della quietanza in cui si evinca la ripartizione degli importi.
Val la pena ricordare che suddetta documentazione deve essere conservata e mostrata all’occorrenza in caso di successione in quanto le spese funebri sono parte integrante ai fini della compilazione della relativa dichiarazione.
A tal proposito si dovranno anche considerare eventuali debiti del defunto poiché l’imposta di successione dovuta all’Agenzia delle Entrate viene calcolata sul valore di arricchimento degli eredi non tenendo conto delle passività.
La compilazione: modello 730 o Unico
I contribuenti che nell’anno solare 2018 hanno sostenuto una o più spese di natura funebre hanno dunque la possibilità di poterle detrarre dalla dichiarazione dei redditi 2019, tramite compilazione del modello 730 o Unico. Inoltre, con la Legge di Stabilità 2016, le spese funebre sono entrate di diritto a far parte del 730 precompilato.
Coloro che per questioni burocratiche e legislative non possono utilizzare questo modello, per poter scaricare queste imposte entro il termine fissato per la dichiarazione dei redditi, devono presentare il 730 ordinario o il modello Unico procedendo alla compilazione dei quadri che seguono:
- Spese funebri detraibili 730/2019: occorre inserire il codice numerico di spesa “14” e compilare i righi tra E8 e E12 (nel caso di più decessi);
- Spese funebri detraibili modello Unico 2019: occorre inserire il codice numerico di spesa “14” e compilare il quadro RP nei righi da 8 a 14 della sezione I per le spese detraibili al 19%.
Esempi pratici per il contribuente
In sintesi, provando ad applicare su casi pratici quanto finora enunciato, occorre focalizzarsi su due dati principali:
- Percentuale di detrazione delle spese funebri pari al 19%;
- Importo massimo da considerare ai fini della detrazione IRPEF pari a € 1550.
CASO 1: Se la spesa funebre ammonta esattamente a € 1550, il rimborso IRPEF ottenibile dall’Agenzia delle Entrate – con percentuale al 19% – è di € 294,50.
CASO 2: Se il contribuente sostiene la spesa funebre di due persone nello stesso anno, l’importo massimo da considerare è di € 3100 (1550 x 2) con conseguente rimborso di € 589.
CASO 3: Se la spesa sostenuta supera il tetto massimo consentito dei 1550 euro (ad esempio 2000 euro) sarà possibile portare a detrazione solo questa somma e non la parte eccedente (2000 – 1550 = 450 euro).