Detrazione spese funebri 2022: guida alle detrazioni fiscali

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Affrontare la perdita di una persona cara è decisamente doloroso dal punto di vista emotivo e stressante da quello pratico. Sono infatti numerose le incombenze che ricadono su coloro che rimangono, che dovranno organizzare un funerale secondo i desideri del defunto e permettere la sepoltura della salma.

Dal punto di vista economico la situazione non è certamente migliore, poiché le spese sono ingenti per qualsiasi tipo di celebrazione si scelga di portare a termine, religiosa o civile. La selezione della bara, del rivestimento interno e della lapide, la creazione del necrologio migliore per ricordare il caro che è venuto a mancare, così come il noleggio del carro funebre e la scelta dei fiori, sono tutte voci che pesano a bilancio ma che fortunatamente possono essere detratte nella successiva dichiarazione dei redditi come spese funebri.

Vediamo quindi nel dettaglio come risparmiare sull’organizzazione del funerale con le detrazioni spese funebri 2022, così da realizzare un momento sentito e solenne senza spendere una fortuna.
Inoltre, analizziamo quali sono le figure che possono richiedere tali agevolazioni e in quale misura è possibile scaricare gli importi tra coniugi, figli, parenti prossimi ma anche terze persone che decidono di accollarsi i costi.

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Quali sono le spese funebri detraibili

Se dovete organizzare un funerale e sostenere delle spese funebri, la detrazione riguarderà in primo luogo l’anno precedente e sarà attuata nella dichiarazione dei redditi successiva. La percentuale consentita è del 19% su un tetto massimo di 1550 euro, che si quantifica in una somma di 294,50 euro.

Numerose sono le voci che rientrano in questo bonus, a partire dall’acquisto della bara per finire alla selezione di fiori commissionati dall’agenzia, come ad esempio il cuscino principale che accompagna il defunto nel corso della funzione.

Oltre agli oggetti pratici, sono detraibili anche le spese del funerale relative all’allestimento della camera ardente, così come quelle inerenti le pratiche burocratiche che precedono la funzione o la sepoltura.
In particolar modo ci riferiamo ai permessi richiesti per la cremazione oppure alla comunicazione all’ufficio anagrafico del decesso del congiunto, che presenta un costo per la presentazione a carico dei parenti prossimi.

Inoltre, la detrazione riguarda anche il trasporto della salma dal luogo di decesso alla chiesa o al luogo di culto previsto e da lì al cimitero, eseguito tramite un’agenzia affidabile che utilizza carri idonei a questa funzione.

Rientra in questo ambito anche l’eborso di denaro inerente le pratiche per la cremazione e la sepoltura, solitamente piuttosto onerose, oltre che la stampa degli annunci che informano della morte del defunto.

Chi può beneficiare della detrazione fiscale sulle spese funebri

Fino al 2016, quando è stata promossa la Legge di Stabilità, a beneficiare di queste detrazioni fiscali erano esclusivamente i parenti diretti del defunto.

In primo luogo il coniuge, seguito dai figli, dai genitori, dai nonni o avi per discendenza, i suoceri e la nuora o il genero come ultima possibilità.

Il cambiamento ha invece previsto che chiunque si faccia carico del funerale e possa dimostrarlo con documentazione e fatture abbia diritto a detrarre le spese nella successiva dichiarazione dei redditi per un importo pari al 19% su un tetto massimo di 1550 euro.

In questo modo, anche coloro che non hanno una solida famiglia alle spalle possono godere di un funerale ben organizzato e pagato da una terza figura, che potrà a sua volta recuperare parte dei costi senza essere un parente diretto o acquisito.

Se pensiamo che un funerale in Italia ha un costo dell’ordine delle migliaia di euro, capiamo immediatamente come questa agevolazione possa essere consistente e aiutare coloro che non possiedono finanze illimitate ma desiderano comunque ottenere una celebrazione decorosa e solenne.

Più della metà dell’importo viene speso infatti nella bara, nella lapide e nelle pratiche amministrative, oltre che negli accessori che è possibile aggiungere a ogni elemento, come il rivestimento interno in raso o la scelta di materiali decorati e intarsiati.

Una parte consistente è dedicata anche al trasporto e ai fiori, mentre una percentuale minima alla vestizione della salma e al suo trattamento, oltre che alle tasse e ai tributi che è necessario versare al comune una tantum quando si presenta la richiesta di cremazione o semplice sepoltura.

I documenti necessari per beneficiare delle detrazioni fiscali

Per dimostrare di aver speso realmente un importo massimo di 1550 euro per le spese funebri e richiederne la detrazione, è opportuno esibire tutta la documentazione inerente gli importi sostenuti.
Pertanto, è opportuno conservare tutte le fatture, a partire da quelle emesse dall’agenzia prescelta per la scelta e l’allestimento interno della bara, il noleggio del carro funebre e la selezione dei fiori per il cuscino che orna la cassa.

Inoltre, al momento della presentazione di tutte le pratiche per la sepoltura e cremazione, il comune di competenza rilascia apposita certificazione, che andrà allegata al 730 presentato l’anno seguente.
I tempi previsti dal comune di Milano per l’ottenimento di tali documenti è molto breve, così da avere a disposizione un accurato fascicolo da presentare insieme ai moduli compilati per la dichiarazione dei redditi.

L’unica accortezza da avere è pertanto quella di conservare tutti gli scontrini e le fatture, così da poter raggiungere la soglia massima e recuperare 294,50 euro così come previsto dalla legge attualmente in vigore.

Nel caso in cui a sostenere le spese per il funerale siano state persone differenti, la percentuale del 19% verrà ripartita tra tutti i partecipanti, nella misura proporzionale alle fatture presentate.
Seppure il documento è intestato a una sola persona, è sufficiente che la ditta o l’agenzia funebre emetta una nota dove specifica che il pagamento è avvenuto per mano di più persone, che possono pertanto utilizzare lo stesso foglio per testimoniare l’esborso di denaro.

Importante è poi eseguire ogni pagamento delle spese funebri con mezzi tracciabili, come un bonifico bancario o una carta di credito, mentre non verrà conteggiato il pagamento in contanti seppure a fronte di una regolare fattura.

Per quanto riguarda la compilazione della dichiarazione dei redditi, sarà necessario inserire l’importo speso nelle colonne E8-E12, allegando la documentazione così come indicata in precedenza.