La dipartita di una persona cara è una delle fratture più profonde in grado di segnare in modo indelebile la nostra esistenza. Di fronte alla morte, infatti, l’umanità intera si spoglia delle proprie certezze rivelando le debolezze più intime che inconsapevolmente si celano nella vita di tutti i giorni.
In tali circostanze in cui dolore e sofferenza hanno un peso specifico incalcolabile, la famiglia del defunto deve trovare anche la forza per affrontare il disbrigo delle incombenze burocratiche necessarie alla realizzazione della cerimonia funebre. Tra queste, si profila immediatamente la definizione della tipologia di sepoltura voluta per celebrare al meglio la memoria dell’estinto.
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La scelta, come si può facilmente intuire, non è casuale ed è dettata dalle volontà della persona scomparsa (spesso indicate chiaramente nel testamento), dall’eventuale credo religioso professato in vita e dalle valutazioni fatte dalla famiglia.
Cos’è l’inumazione
Seguendo i precetti della religione cattolica, la maggior parte delle famiglie del nostro Paese ricorre al rituale della sepoltura per i propri cari scomparsi. Perseguendo questa linea, tra le pratiche ancora oggi ampiamente diffuse si annovera l’inumazione.
Si tratta di un processo operativo che consiste nel seppellimento del cofano funebre (generalmente in legno facilmente decomponibile senza cassa interna ermetica in zinco – vietati l’utilizzo di materiali non biodegradabili) – contenente le spoglie del defunto – all’interno di una fossa ricavata nella nuda terra a circa due metri di profondità e realizzata tenendo conto delle dimensioni minime previste dal regolamento di Polizia Mortuaria. La normativa attuale sancisce e definisce le caratteristiche degli spazi ritenuti idonei all’inumazione.
In particolare:
- I campi destinati all’inumazione, all’aperto ed al coperto, devono essere ubicati in suolo idoneo per struttura geologica e mineralogica, per proprietà meccaniche e fisiche e per il livello della falda idrica;
- I campi di inumazione sono divisi in riquadri e l’utilizzazione delle fosse deve farsi cominciando da una estremità di ciascun riquadro e successivamente fila per fila procedendo senza soluzione di continuità.
Lo stesso ordinamento, inoltre, prevede che il gestore del cimitero non possa esumare e liberare il posto di sepoltura prima di un arco di tempo pari 10 anni calcolati dal momento della sepoltura.
Come avviene l’inumazione
Tutto il processo burocratico e documentale relativo all’inumazione è gestito dall’azienda di onoranze funebri scelta dalla famiglia del defunto, tuttavia vale la pena descrivere come avviene.
Il primo passo da compiere consiste nella denuncia dell’avvenuto decesso al Comune di residenza, che potrà così procedere al rilascio della concessione per la sepoltura del defunto. Tale autorizzazione viene accordata dall’ufficiale di Stato Civile del Municipio non prima che siano trascorse 24 ore dal decesso.
La procedura, inoltre, prevede la redazione di documenti e pratiche burocratiche che normalmente vengono espletate dall’agenzia funebre che si occupa della cerimonia. Nel dettaglio sono necessari:
- I dati anagrafici e il codice fiscale del compianto. In assenza sono ritenuti ugualmente validi quelli del familiare più stretto che richiede l’inumazione;
- L’autorizzazione al trasporto della salma rilasciato dal Sindaco o da un facente funzioni;
- Il permesso di seppellimento (pocanzi descritto);
- Il Certificato rilasciato dal responsabile del servizio igiene pubblica dell’ASL;
- Il verbale di incassatura delle spoglie, redatto e rilasciato dall’Ufficiale di Polizia Mortuaria dell’ASL di pertinenza territoriale.
Le operazioni minime propedeutiche all’inumazione sono:
- Traslazione del feretro dal carro funebre al luogo di sepoltura mediante attrezzatura idonea, nel pieno rispetto della salma;
- Preparazione della fossa secondo i criteri stabiliti dalla normativa e in appezzamenti di terreno individuati dal Comune che definisce gli eventuali diritti erariali;
- Introduzione del feretro attraverso opportuna dotazione che ne impedisca urti e contraccolpi;
- Seppellimento a mezzo di pale a mano. L’intera operazione richiede la massima cura e delicatezza da parte degli operatori perché può facilmente urtare la sensibilità dei familiari. In virtù di ciò, questi verranno allontanati per procedere al completo riempimento della fossa;
- Formazione del tumulo secondo le dimensioni e le sagomature stabilite dalla normativa vigente. Successivamente viene posto in opera un cippo numerato ed eventualmente – rispettando le volontà dei familiari – collocata una croce lignea;
- Manutenzione del tumulo prevista per i primi sei mesi ed espletata dal servizio di manutenzione del cimitero. Durante questo arco temporale non potrà essere collocato alcun copri tomba o cippo marmoreo dai parenti del defunto.
Differenze tra inumazione e tumulazione
A differenza della inumazione, la tumulazione prevede il seppellimento del feretro in appositi manufatti funebri (anche prefabbricati) posti all’interno dei campisanti e definiti loculi (fuori terra), tombe (sotto terra) o cappelle di famiglia.
La bara si compone di una doppia cassa: una esterna in legno e una interna di zinco sigillata ermeticamente. Ciò contribuisce a rendere questa tipologia di sepoltura ideale alla lunga conservazione della salma. Proprio per questo motivo la normativa nazionale disciplina la concessione ad un arco temporale minimo che mediamente si attesta sui 40 anni, con la possibilità di rinnovo in funzione delle singole necessità e nel rispetto di determinate condizioni previste dal regolamento.
In caso di tumulazione, la lapide è normalmente fornita in corredo per mantenere una uniformità estetica che deve essere preservata anche dai familiari del defunto in occasione della personalizzazione dell’allestimento, generalmente affidati agli operatori del settore.
Inumazione a Milano
Le persone residenti o decedute nel Comune di Milano, al momento del decesso trovano sepoltura in uno dei cimiteri cittadini. Assecondando le volontà del defunto (espresse tramite testamento) o in alternativa dei parenti, è possibile scegliere il camposanto e il tipo di sepoltura voluta.
Tra queste figura anche l’inumazione che, alla luce di quanto detto finora, può avvenire (dopo averne fatta ufficiale richiesta all’Ufficio competente) compatibilmente alla disponibilità di spazi idonei. La collocazione del feretro (cassa esclusivamente in legno) in un campo cimiteriale della città meneghina viene concesso per un arco di tempo non inferiore a 10 anni, non rinnovabili.
I costi da affrontare sono legati alla procedura operativa dell’inumazione, al cippo, all’istruttoria della pratica amministrativa e all’eventuale svolgimento del rito all’interno del Cimitero.